Il 31 ottobre a Roma, presso la sala Fredda della Cgil, si è tenuta l’Assemblea Nazionale dei Comitati per il ritiro di ogni Autonomia Differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti.
I lavori sono stati aperti dalle relazioni introduttive di Marina Boscaino – portavoce dei Comitati – e di Massimo
Villone, Andrea del Monaco e Paolo Berdini.
Sono intervenuti, tra gli altri, i senatori De Falco, De Bonis e Granato; il deputato Silvestri; Anna
Falcone; Jasmine Cristallo. Nonché rappresentanti di: ANAO – ANPI – Carte in regola – Casa internazionale
delle donne – Coordinamento Democrazia Costituzionale – Cittadinanza e minoranze – COBAS – Democrazia
e Lavoro Cgil – Flc Cgil -Forum italiano dei movimenti per l’acqua – Forum salute – Giuristi democratici –
Indipendenza – Lavoro e Salute – Left – Libertà e giustizia – Nostra – PCI – PRC – Recovery sud – Rete dei numeri
pari – Rete delle città in comune – Riconquistiamo tutto Cgil – SGB – Sinistra italiana – Uds – Uil scuola – USB
– Volere la luna.
Al termine dei lavori, seguiti in presenza da circa 70 persone ed online
(https://www.youtube.com/watch?v=X_hr-BglnRQ) da oltre 800, è stato approvato un documento nel quale
si denuncia e condanna l’aver inserito ancora una volta nella NADEF, come lo scorso anno, un DDL per
l’attuazione dell’Autonomia Differenziata, sottraendola così a qualunque dibattito reale nel Paese e alla
possibilità di sottoporla poi eventualmente a referendum. Un DDL di cui non si sa nulla: nulla esiste di scritto,
di pubblico, di conosciuto e discutibile. In una situazione del Paese che ha visto e vede i disastri della prima
regionalizzazione nella sanità, ai quali si è sommata l’incapacità delle Regioni ad assicurare sicurezza nelle
scuole e nei trasporti; in una situazione che vede aumentare ogni giorno di più le diseguaglianze tra i territori
e all’interno dei territori stessi, dal Nord al Sud del Paese, è inaccettabile che un governo pensi di fare anche
solo un minimo passo avanti sulla strada dell’AD, nel silenzio generale. Lungi dall’affrontare i problemi del
Paese, qualunque atto concreto verso l’AD aumenterebbe certamente la forbice già ampia delle
diseguaglianze e avvicinerebbe la Repubblica al pericolo del suo smembramento e della sua
“balcanizzazione”.
Su questa base l’assemblea ha deciso di:
● sostenere la raccolta firme sulle due petizioni presentate in Emilia-Romagna e in Lombardia per il ritiro delle
rispettive richieste di intesa con lo Stato per l’attuazione dell’AD;
● costituire un Tavolo di coordinamento tra i soggetti presenti per organizzare la mobilitazione ed impedire
che il DDL venga inserito nella Legge di Bilancio. A questo scopo il Tavolo: redigerà lettere aperte a soggetti
istituzionali affinché si oppongano a collegare l’AD alla Legge di Bilancio e una petizione sul tema della
trasparenza delle procedure e sulla democrazia e organizzerà, in occasione della discussione della Legge
di Bilancio, un grande presidio nazionale, a Roma, davanti al Parlamento.
Tutto ciò come primo passo per chiedere che l’Autonomia differenziata venga abbandonata e si apra
finalmente nel Paese un vero dibattito pubblico che – oltre ad informare i cittadini su ciò che si sta preparando
e permettere di mettere in campo tutte le iniziative necessarie (sia di mobilitazione che istituzionali), ne rilevi i
bisogni e le necessità; non si può procedere a trasformazioni così profonde della Repubblica senza un
approfondito coinvolgimento di tutti i cittadini e tutte le cittadine, seguendo il vecchio brocardo che ‘ciò che
riguarda tutti da tutti deve essere deciso’.
Esecutivo nazionale NO AD
dei Comitati contro qualunque autonomia differenziata,
per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti.
Web: perilritirodiqualunqueautonomiadifferenziata.home.blog
email: noadogniautonomiadifferenziata@gmail.com
Fb: ControOgniAutonomiaDifferenziata
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