NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA
Pochi sanno realmente cosa comporterà l’Autonomia Regionale Differenziata come strutturata nel cd “ DDL Boccia “ inserita come nota collegata alla Legge di Bilancio ( ex Legge Finanziaria ) in costruzione.
Tale proposta di Legge rischia di passare subdolamente in silenzio sfruttando la distrazione dei cittadini sull’emergenza socio-sanitaria della pandemia da Covid-19 in Atto.
È un meccanismo di trasferimento di risorse e competenze dello stato, solo ad alcune regioni, che determinerà una spaccatura profonda del paese.
– Non garantisce che su tutto il territorio nazionale siano assicurati livelli adeguati ed omogenei delle
prestazioni e dei servizi per tutti i cittadini;
– non garantisce che materie essenziali per la tenuta generale dell’unità della Repubblica vengano escluse dal processo, basti pensare che la Legge di approvazione delle Intese Stato-Regioni richiedenti avrebbe una “forza” maggiore e farebbe soccombere le norme della legge-quadro già esistente in caso di contrasto, non garantendo quindi il raggiungimento del lo scopo che si prefigge ovvero garantire uguaglianza dei diritti su tutto il territorio nazionale;
– prevede che le Regioni possano aumentare la tassazione per i cittadini o avviare processi di privatizzazione dei servizi oggi pubblici, in modo differenziato da territorio a territorio e comunque andando ad intaccare il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione;
– non mette al riparo dalla frantumazione della legislazione nazionale di materie essenziali, espressione della identica esigibilità di diritti garantiti per tutte/i e ovunque.
Colpirebbe :
- Lavoro, distruggendo i contratti nazionali e creando gabbie salariali a discapito dei lavoratori;
- Sanità, 21 Servizi Sanitari Pubblici ai quali verrà inferto il definitivo assetto privatistico già ora pesantissimo, attraverso fondi integrativi e polizze assicurative l’America sarà qua!
- Scuola, ogni regione governerebbe le sue scuole anteponendole al servizio scolastico nazionale;
- Ambiente, ci sarebbero politiche scollegate e deregolamentate con conseguenze drammatiche sull’inquinamento, sul territorio , sul ambiente e sulle bonifiche;
Nata sull’onda della battaglia leghista di separazione del nord Italia con il federalismo è stata presa a modello anche da parte del centrosinistra che governa la regione Emila Romagna.
Noi non ci stiamo a questo attacco alle radici della Costituzione originaria
Rispondiamo No ed invitiamo ad unirsi alla nostra lotta tutte quelle realtà Sociali, Sindacali e Politiche che si battono per l’unità della Repubblica a costruire “ Comitati di Scopo Locali” per chiedere il ritiro immediato della Legge Quadro per l’ Autonomia Differenziata che aprirà la strada ai peggiori attacchi allo stato sociale, ai salari dei lavoratori , peggiorerà i livelli di prestazione e dei servizi , prenderà la strada della privatizzazione della sanità pubblica.
Vogliamo che lo Stato sia per la rimozione di tutte le diseguaglianze attraverso l’incremento delle risorse centrali di welfare e salari, per il benessere di tutti i cittadini che abitano sul territorio italiano a favore del Bene pubblico e non degli affari Privati.
Chiediamo l’adesione e la partecipazione alla costruzione di un movimento per la lotta contro L’Autonomia Regionale Differenziata. Per cominciare a costruirlo ci riuniremo in presenza sabato 7 novembre alle 9,30 alla Casa del popolo “ 20 pietre” (Via Marzabotto 2, Bologna) e online a questo link https://meet.jit.si/fdser
Info: comitato.er.cad@gmail.com
Petizione popolare della regione Emilia Romagna: come sostenerla
Testo della Petizione Popolare in PDF
Comunicato Comitato regionale E-R per Odg Consiglio Comunale Bologna