Presentazione della Petizione Popolare
Testo della Petizione Popolare
– Firma la Petizione online sulla piattaforma Open Petition
– Firma in presenza: secondo il calendario dei banchetti di raccolta firme, aggiornato sui Social
– Contatti: comitati.lombardia.noad@gmail.com
– Informazioni: petizionenoadlombardia@gmail.com
– Facebook: CDC Lombardia, Comitati NOAD Lombardia, Libertà e Giustizia
Ti invitiamo a leggere e sottoscrivere
la Petizione popolare indirizzata al Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, che si propone di:
• revocare gli atti e le decisioni assunti dalla Regione con la sottoscrizione dell’Accordo preliminare nel febbraio 2018, seguiti dalle trattative che si sono protratte nel 2019 quali premesse a un’Intesa;
• sospendere il processo di attuazione delle richieste da parte di Regione Lombardia di “Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, espresse al Governo ai sensi dell’art. 116, comma 3 della Costituzione
Cos’è l’autonomia differenziata regionale?
Nel 2001 è stata introdotta in Costituzione (art. 116, c. 3) la facoltà, per le Regioni a statuto ordinario, di richiedere ulteriori funzioni legislative e amministrative rispetto a quelle loro attribuite di consueto (le materie per cui questa richiesta è possibile sono quelle indicate all’art. 117 della stessa Costituzione).
Le richieste della Lombardia
Regione Lombardia ha chiesto nel 2018-2019 di esercitare forme e condizioni ulteriori di autonomia in 20 materie e 160 tra competenze legislative e amministrative, tra cui tutte quelle che riguardano l’esercizio dei diritti fondamentali: salute, istruzione e lavoro, ovvero le materie che secondo la Costituzione, nella loro attuazione, devono rispondere ai principi di solidarietà, uguaglianza e unità della Repubblica, nel rispetto e promozione del pluralismo territoriale.
La situazione attuale
Nel quadro sopra delineato, il Governo Draghi ha inserito l’attuazione dell’autonomia differenziata regionale nel DEF e NADEF 2021 (Documento di Economia e Finanza e Note di aggiornamento del 29 settembre 2021) e la Ministra Mariastella Gelmini ha annunciato un nuovo disegno di legge in materia (che fa seguito al progetto del Ministro F. Boccia sul “regionalismo differenziato” del 2019).
In tale continuità, le Regioni che hanno sottoscritto un Accordo preliminare con il Governo nel 2018 (Emilia- Romagna, Lombardia e Veneto), stanno riconfermando le loro richieste.
le ragioni della petizione
Perché l’autonomia differenziata ci riguarda e che cosa possiamo dire brevemente nel merito:
• l’ampliamento delle competenze da parte delle Regioni deve ora essere rivisto in una situazione profondamente mutata dopo la crisi economica esplosa dal 2008, la stagnazione successiva e l’esperienza ancora in atto della pandemia;
• attualmente l’autonomia differenziata regionale viene rivendicata come se la situazione della Lombardia e del Paese fosse la stessa del dicembre 2017 (referendum consultivo in Lombardia), in mancanza di informazione e discussione pubblica sui suoi contenuti e conseguenze;
• le richieste di ulteriori funzioni e competenze non risultano motivate da differenze regionali significative o specificità culturali, territoriali e linguistiche ma, negli atti e nelle dichiarazioni ufficiali, si afferma una presunta capacità del governo regionale di fare meglio e prima di quello nazionale, alimentando una conflittualità tra le istituzioni del tutto infondata e incapace di rispondere ai bisogni dei cittadini;
• perché l’attuazione del processo di autonomia differenziata potrebbe apportare ulteriori divari e disuguaglianze fra le Regioni e anche al loro interno, non riuscendo a garantire in prospettiva coesione e unità nazionale, come indicato all’art. 5 della Costituzione. Materie essenziali – quali salute, istruzione, ambiente e lavoro – rischiano infatti di essere sottratte alla potestà legislativa statale con prevalenza della sola legislazione regionale.
Milano, ottobre 2021, petizione promossa da:
Coordinamento per la democrazia costituzionale
Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica e la ri-mozione delle diseguaglianze
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