Come era prevedibile e come noi dei Comitati per il Ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti diciamo da 5 anni, il progetto del ministro Calderoli di riuscire a realizzare la determinazione dei LEP entro il 2023 si è rivelato velleitario e pasticciato: velleitario in quanto ciò che non si è fatto in 22 anni – da quando cioè la controriforma del Titolo V sancì l’obbligo della determinazione dei LEP – non lo si può certo attuare in un anno; pasticciato perché il testo del ddl 615, come riscritto dalla Commissione, all’articolo 3 prevede che siano emanati decreti legislativi e non più DPCM, come
originariamente voleva Calderoli; mentre il ‘Milleproroghe’ prescrive che la Cabina di regia rediga DPCM – in netto contrasto con quanto votato dalla I Commissione del Senato. Un pasticcio legislativo che si aggiunge a tutte le anomalie del processo legislativo che sta degradando la funzione del Parlamento.
Il governo ha infatti stabilito nel decreto Milleproroghe di concedersi tutto il prossimo anno per determinare gli standard chiamati a definire il finanziamento minimo da garantire in tutta Italia per tutelare i “diritti civili e sociali” previsti dalla Costituzione, prima di trasferire le funzioni aggiuntive alle regioni che ne facciano richiesta.
Il fatto che la determinazione dei Lep sia stata affidata alla CLEP e a una Cabina di Regia lascia ben capire il rispetto che questo governo ha del dettato costituzionale: una funzione che avrebbe dovuto svolgere il Parlamento è stata invece affidata a un gruppo di tecnici di nomina governativa.
Ricordiamo poi che determinare i Lep non significa garantirli e finanziarli e che, per tentare di sanare i divari tra Nord e Sud e tra territorio e territorio, la Svimez ha ipotizzato la necessità di uno stanziamento di 90 mld.
I Lep – si capisce bene – sono uno specchietto per allodole, per giustificare la rapidità con la quale il ministro ha imposto l’approvazione del ddl 615, che il 16 gennaio sarà in Aula in Senato.
I LEP non potranno mai essere una risposta efficace alle diseguaglianze che affliggono il nostro Paese, ma non riescono nemmeno ad essere un tentativo in questa direzione, perché – considerando i conti pubblici – anche la garanzia di livelli minimi risulta impraticabile.
Ricordiamo infine che proprio sul tema Lep si sono espressi criticamente l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, la Commissione Europea, la Banca d’Italia, perfino la Confindustria, ravvisando nell’Autonomia Differenziata uno strumento di ampliamento delle diseguaglianze esistenti nel Paese e un danno per le stesse attività imprenditoriali. Nonostante ciò il Governo va avanti con il ddl Calderoli.
Troppo prezioso – ben più di quanto non sia la garanzia dell’uguaglianza dei diritti sociali e politici di cittadine e cittadini, ovunque risiedano – mantenere fede allo scambio scellerato Autonomia Differenziata – Premierato, stipulato in campagna elettorale tra Lega e Fratelli d’Italia.

Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica
29 dicembre 2023

Un pensiero riguardo “Comunicato stampa su proroga cabina di regia

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